Lanre Fehintola

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Lanre Fehintola (1958) è un fotoreporter britannico. Il suo obiettivo è sempre stato quello "di documentare la vita ordinaria, quotidiana, di persone 'reali' le cui storie sono raccontate molto raramente".[1] Alla fine degli anni ottanta, Fehintola pianificò di pubblicare un libro che mostrava gli aspetti più disperati della cittadina di Bradford, nell'Inghilterra settentrionale.

Ha ritratto la vita di prostitute e criminali, molti di loro dipendenti da eroina. Determinato a immergersi nelle vite dei suoi soggetti, ha sentito il bisogno di inserirsi nella loro cultura, iniziando a fare uso di eroina. Dopo aver sperimentato questa droga, ne è diventato dipendente. La sua battaglia contro la dipendenza da eroina è stata documentata nel 1998 in Don't Get High on Your Own Supply,[2] diretto dal suo amico Leo Regan. Nel 2000, ha pubblicato Charlie Says... Don't Get High on Your Own Supply: An Urban Memoir. L'anno successivo, Regan ha diretto un altro documentario televisivo su Fehintola, Cold Turkey,[3] mentre cercava di disintossicarsi da solo nel suo appartamento, senza fare uso di farmaci.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia si è trasferita in Inghilterra nel 1960, quando Lanre aveva due anni. Il padre era un contabile e la madre gestiva una casa di riposo a Bradford.

È stato inviato in collegio all'età di undici anni e a dodici in riformatorio a Durham, dove è rimasto fino all'età di quindici anni.[4]

Si è laureato in letteratura inglese all'Università di Leeds e dal 1986 al 1987 ha frequentato il corso di fotogiornalismo presso il London College of Printing

Dal 1989 al 1991 è stato fotografo per The Independent e successivamente ha iniziato la propria attività da freelance.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Profilo LinkedIn di Lanre Fehintola, su uk.linkedin.com (archiviato dall'url originale il 2 maggio 2015).
  2. ^ (EN) Don't Get High on Your Own Supply su IMDb, su imdb.com.
  3. ^ (EN) Cold Turkey su IMDb, su imdb.com.
  4. ^ (EN) Neil McCormick, Junk bonds, in The Observer, 19 maggio 2001 (archiviato dall'url originale l'11 ottobre 2017).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]